ROMA – I Carabinieri della Stazione di Roma Ottavia hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto una coppia di cittadini italiani – lui 53enne originario di Taurianova (RC) e lei 36enne originaria di Budrio (BO), entrambi senza fissa dimora e con precedenti – gravemente indiziati del reato di rapina in concorso.
Il pomeriggio dell’8 novembre scorso, su richiesta giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti presso una farmacia in via Andersen dove il medico di turno, 36enne romano, riferiva che, poco prima, due soggetti, a lui conosciuti in quanto assidui frequentatori della farmacia, entravano nell’esercizio, si avvicinavano al bancone e gli intimavano di consegnare l’incasso. In un primo momento, conoscendoli, il medico pensava ad uno scherzo ma poi quando l’uomo ha estratto una siringa piena di sangue dalla tasca sinistra del proprio giubbotto e lo ha minacciato, ha capito le vere intenzioni dei due e consegnava loro l’incasso custodito in cassa in quel momento, la somma contante di 650 euro. I due, una volta impossessatisi del denaro, si davano alla fuga a piedi.
Acquisita la denuncia della vittima, che riferiva sì di conoscere gli autori della rapina ma non le loro esatte generalità, i Carabinieri hanno immediatamente acquisito le immagini della video-sorveglianza presenti all’interno della farmacia, riuscendo ad identificare la coppia, essendo persone già note per precedenti reati. Accertata la loro identità anche a seguito di riconoscimento fotografico da parte del medico, i Carabinieri hanno iniziato la ricerca degli indagati e hanno diramato una nota di rintraccio anche alle altre pattuglie dell’Arma.
Lo scorso pomeriggio, infatti, grazie alla rete informativa, una pattuglia di Carabinieri della Stazione Roma Monte Mario, impegnata nei quotidiani controlli del territorio, rintracciava e fermava i due indagati poi presi in carico dai colleghi della Stazione Roma Ottavia che li sottoponevano a fermo di indiziato di delitto e li associava in carcere, il 53enne a Regina Coeli e la 36enne a Rebibbia Femminile, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Il Tribunale di Roma ha convalidato il fermo dei due e ha disposto nei loro confronti la custodia in carcere. Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocente fino a sentenza definitiva.