La centralità del farmacista ospedaliero in sanità

Roma – “SIFO è oggi una Società scientifica in grado di farsi Portavoce di idee e progetti verso le Istituzioni, promotrice di collaborazioni scientifiche che diventeranno il driver tracciante della professione del futuro, protagonista di una rete multiprofessionale e presente sui tavoli collaborativi istituzionali. Rappresenta circa 3000 professionisti che stanno diventando figura centrale e di snodo del percorso di cura, e link di congiunzione con le farmacie di comunità replicando il virtuosismo della rete hub and spoke espresso durante il periodi vaccinale COVID.19”: queste le parole con cui Arturo Cavaliere ha aperto a Roma il XLIV Congresso nazionale della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie. All’evento – che ha per titolo L’evoluzione del Servizio Sanitario tra innovazione e prossimità di cura (5-8 ottobre) – hanno portato il loro saluto anche Antonello Aurigemma (Presidente del Consiglio Regionale del Lazio), Rocco Bellantone (Commissario Straordinario ISS), Andrea Mandelli (Presidente FOFI), Giovanni Migliore (Presidente FIASO) ed il Presidente di Farmindustria, Marcello Cattani. In particolare Marcello Gemmato (sottosegretario di Stato al Ministero della Salute) ha confermato che l’attuale Governo Meloni “crede e investe nella sanità pubblica”, assicurando il proprio sostegno alle iniziative ed ai messaggi che i farmacisti ospedalieri stanno offrendo durante il Congresso di Roma.
PRESENTE E FUTURO DELLA PROFESSIONE
Delineando il percorso presente e futuro del farmacista ospedaliero e dei servizi territoriali all’interno dello scenario di sviluppo della sanità italiana, Cavaliere ha sottolineato che oggi “il ruolo cruciale/trasversale della nostra professione è quello di interconnessione tra tutti i nodi del sistema salute, figura di collegamento tra l’ecosistema digitale e quello territoriale, figura radicata nei sistemi di gestione del farmaco, ma anche di governo ed alimentazione della trasformazione tecnologica avanzata”. Il farmacista ospedaliero e dei servizi territoriali, ha proseguito Cavaliere, “oggi è centrale in tutti gli ambiti che si stanno affermando come nuovi poli della gestione della ricerca e della sanità, come ad esempio la Real World Evidence, dove svolge inedite funzioni di supporto alla Contabilità Analitica nel Controllo di gestione e di data manager nei data-warehouse aziendali attraverso anche l’alimentazione qualificata e bidirezionale con le piattaforme Ministeriali –Regionali”. E proprio sul fronte tecnologico più avanzato, quello che è già ponte tra presente e futuro, il farmacista ospedaliero è già attivo in ambiti avanzati come “la Medicina Mutazionale, nei Molecolar Tumor Board, nell’ambito dei medicinali per terapie avanzate (ATMP) come nel settore dei farmaci orfani per malattie rare, tema che l’attuale direttivo SIFO aveva già inserito nel suo Documento programmatico anticipando alcune dei contenuti del testo unico malattie rare (legge n.175/2021. Senza contare il nostro presidio dei temi della galenica personalizzata, dei comitati etici e delle basi del ripensamento della distribuzione del farmaco, argomenti che SIFO presidia con proposte competenti che vengono condivise con le istituzioni e le agenzie di riferimento”. Un presidio che riguarda anche l’Intelligenza Artificiale.
LA SFIDA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
In conclusione del suo intervento, Arturo Cavaliere ha infatti dichiarato: “Se saremo bravi a relazionarci con l’Intelligenza artificiale, ambito in cui la tecnologia dovrà seguirà scelte e strategie lasciate nelle mani dell’uomo, la sfida potrà essere accettata. Ma avendo ben in mente però un concetto essenziale: l’IA non potrà mai sostituire il tocco umano, l’empatia, la gestione dell’incertezza che resteranno per sempre e solo una prerogativa dell’essere umano”. Tutti temi che sono stati poi ripresi nella lezione magistrale che Luca Pani (professore di farmacologia all’Università di Modena e Reggio Emilia) ha proposto sul tema L’intelligenza artificiale in farmacia ospedaliera: potenziali applicazioni e sfide future. “Oggi noi possiamo osservare la rivoluzione dell’Intelligenza artificiale nel mondo della sanità con un misto di ottimismo e realismo”, ha dichiarato Pani. “L’IA ha certamente il potenziale di migliorare la diagnosi, il trattamento e la gestione delle malattie, ottimizzando l’efficienza e personalizzando l’assistenza. Tuttavia, è fondamentale procedere con prudenza, etica e consapevolezza dei limiti della tecnologia, considerando la necessità di una regolamentazione chiara e l’importanza della sicurezza e della privacy dei dati dei pazienti”. Prudenza ed etica che sono valori intrinseci nell’approccio scientifico in sanità quando non perde di vista la sua necessità di fornire risposte adeguate, appropriate e governabili. Ma come le tecnologie avanzate possono essere di supporto alla farmacia ospedaliera, ai suoi professionisti ed ai suoi processi? Qui la risposta di Luca Pani è ampia e stimolante: “Nel campo della farmacia ospedaliera, l’Intelligenza Artificiale può contribuire all’ottimizzazione della gestione del magazzino, al monitoraggio del dosaggio dei farmaci e alla prevenzione degli errori di prescrizione e dispensazione. I farmacisti ospedalieri e dei servizi territoriali devono tuttavia essere proattivi nell’adottare queste tecnologie, formarsi continuamente sulle nuove soluzioni tecnologiche disponibili e collaborare con i team interdisciplinari per integrare efficacemente l’IA nelle loro pratiche quotidiane”.
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